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La lezione appresa da Hunter S. Thompson ha portato alla svolta stilistica di Dafne Perticarini, così il gonzo journalism è diventato lo strumento di lettura della realtà nella precedente opera Lou ha detto che non torna, pubblicata con lo pseudonimo di Lou Damiano. In questo nuovo libro lo stile di Dafne diventa più personale, focalizzandosi nel dialogo con se stessa mentre cerca di capire cosa fare del nuovo amore appena incontrato. Il dialogo è anche quello immaginato con Emanuele, lontano per necessità, conosciuto come detenuto e poi seguito nelle fasi del ritorno alla libertà, in un percorso ancora in atto. "Il sapore della vittoria" è la storia d'amore di due persone che grazie al loro incontro riprendono il binario che stavano provando a percorrere venti anni fa, prima di perdere ognuno la rotta perché camminatori solitari senza istruzioni per trovare un luogo da chiamare casa. Ora insieme ce la possono fare, anzi ce l'hanno già fatta. Così Dafne scopre che il sapore della vittoria non è quello del un moscow mule bevuto a notte fonda: è la vita che sta dirigendo secondo il suo volere.